Sono entrato per una ceretta e ho ricevuto un bel massaggio erotico
Non avevo mai pensato che sarei finito in un centro estetico per una ceretta. Ma, si sa, il calcio richiede sacrifici. Mi ero appena ripreso da un brutto infortunio al polpaccio e il fisioterapista mi aveva consigliato di fare una ceretta per facilitare i massaggi e l’applicazione delle fasce muscolari.
Quando entrai nel centro estetico, vidi delle candele profumate e sentii quel tipico odore di lavanda che ti avvolge.
Non ero a mio agio, diciamocelo. Ma la ragazza alla reception, con il suo sorriso gentile, mi fece sentire decisamente meglio, in effetti mi ricordava tanto una di quelle ragazze che chiamo al telefono erotico quando sono a casa da solo.
“Salve, posso aiutarla?” chiese.
“Eh, sì… dovrei fare una ceretta alle gambe,” risposi, quasi sottovoce, sperando che nessuno degli altri clienti mi sentisse.
Lei annuì senza fare una piega. “Certo, vieni pure, ti accompagno in cabina.”
Mi ritrovai in una stanza tranquilla, con un lettino al centro e tutta l’attrezzatura pronta. Mi spogliai fino ai boxer, cercando di ricordare a me stesso che questo lo stavo facendo per il calcio, per migliorare le prestazioni e prevenire altri infortuni.
Quando Marta, la ragazza che mi avrebbe fatto la ceretta, tornò, mi chiese subito: “È la prima volta?”
“Sì,” ammisi, un po’ imbarazzato. “Me l’ha consigliato il fisioterapista… gioco a calcio, e mi serve per i massaggi.”
“Senza problemi, tanti sportivi lo fanno. Tranquillo, andrà tutto bene.” Sorrise mentre preparava la cera.
Si iniziò con il primo strato di cera calda. Devo dire che, all’inizio, non era così male. Era quasi piacevole, un po’ come una terapia di calore, ma poi arrivò il momento dello strappo.
“Pronto?” chiese Marta, con la striscia già applicata.
“Eh… credo di sì.”
Notai che prima di strappare la striscia teneva l’altra mano sopra al mio pene ed il cervello non capii più nulla
Strappo.
Il dolore mi colpì come un calcio al polpaccio, ma in qualche modo riuscii a trattenermi. Quella mano sopra al mio pene me la ero immaginato o era accaduto veramente.
Lei ridacchiò. “Sei stato bravo, come premio ti meriti un bel massaggio.”
L’arte del massaggio erotico di Marta
Io non riuscivo nemmeno a parlare, lei mi tolse la salvietta, mi guardò, fece una smorfia di gusto con le labbra e mi fece rimanere completamente nudo mentre con le mani inizio a massaggiarmi l’interno coscia facendomelo drizzare, io pensai subito, non è possibile, mi sa facendo un massaggio erotico proprio come quello che mi facevano le ragazze durante le chiamate erotiche.
“Tranquillo, chiudi gli occhi” mi disse.
“I ragazzi come te li conosco bene, quello che ci vuole è un bel massaggio e domani vedrai come starai bene durante la partita”.
Non potevo crederci, il massaggio erotico lo avevo solo immaginato prima d’ora con le ragazze del telefono erotico, non pensavo che mi sarebbero potute accadere veramente.
Potevo sentire le sue dita toccare il mio pene mentre mi cospargeva di olio e mi massaggiava le gambe salendo lungo tutto il corpo.
Poi mi rovescio l’olio addosso e con entrambe le mani accarezzava il mio corpo, mi sentivo in paradiso, socchiusi gli occhi e vedevo che Marta sorrideva, le piaceva e provava un certo gusto nel vedere il mio pene muoversi, io cercai il più possibile di trattenermi ma ad un certo punto inizio a massaggiarmi le palle prendendomele con le sue mani calde piene di olio, dopo qualche minuto esplosi addosso a lei, scusandomi per l’accaduto.
Lei rise. “Vedrai che starai molto meglio in campo.” mentre si puliva.
Finito il massaggio mi accompagno verso l’uscita e mi fece gli auguri per la partita.
Una come Marta non si scorda facilmente e credo che tornerò presto a fare una nuova ceretta.