Ho scoperto che ho una moglie prostituta e mi piace
Non avrei mai pensato di arrivare a tanto. come avrai capito dal titolo ho una moglie prostituta.
Mai avrei immaginato di essere qui, a raccontare questa storia. Eppure, eccomi qui, e, con un groviglio di emozioni che ancora non so come spiegare.
Tutto è iniziato qualche mese fa. Silvia, mia moglie, usciva ogni venerdì sera con le sue amiche. Nulla di strano, almeno all’inizio. Era una routine: lei si preparava con cura, usciva e tornava sempre più tardi. All’inizio non ci facevo caso, avevo fiducia in lei, ma poi qualcosa ha iniziato a stonare e tutto ciò mi ricordava ciò che anche io realizzavo ma solo telefonando al telefono erotico basso costo quelle linee erotiche che si trovano facilmente su internet.
Tornava a casa sempre più tardi, e spesso con un’aria diversa e molto profumo. Evitava i miei sguardi, faceva sempre la doccia, si chiudeva in se stessa, come se nascondesse qualcosa.
Una sera, il sospetto mi ha divorato dall’interno. Ho deciso di seguirla. Non avevo un vero motivo per farlo, almeno non uno razionale, ma quel tarlo nella mia testa non mi dava pace. Mi ripetevo che stavo esagerando, che ero paranoico, che non potevo avere una moglie prostituta ma non riuscivo a fermarmi.
Era un venerdì sera come tanti. Silvia si era messa un vestitino corto e delle calze aderenti che le esaltavano le gambe. Mi ha baciato sulla guancia, con quel sorriso che conoscevo fin troppo bene, e ha detto: “Esco, ci vediamo dopo.” Le parole di sempre, ma questa volta mi hanno fatto male. L’ho seguita subito dopo che è uscita.
L’ho seguita fino a un quartiere che non frequentiamo spesso. Ha parcheggiato davanti a un condominio anonimo, niente di particolare. L’ho vista entrare e mi sono fermato a una certa distanza. Mi sono detto che forse stava solo incontrando un’amica a casa sua, ma non ci credevo davvero.
Dopo qualche minuto, l’ho vista aprire la porta a un uomo, poi un altro. Il mio cuore ha iniziato a battere all’impazzata, come se stessi precipitando in un baratro. Non volevo crederci. L’ho seguita per scoprire la verità, mi sono avvicinato ancora di più, cercando di non farmi notare.
La porta non era completamente chiusa e da una fessura riuscivo a vedere tutto. Silvia era lì, seduta su un divano, sorridente.
Gli uomini la guardavano, e poi uno si avvicinò, lo vidi abbassare i pantaloni ed afferrarle la testa, ero paralizzato ma non riuscivo a fare altro che continuare a guardare.
Vedevo quell’uomo che la afferrava per i capelli e lei che piacevolmente continuava a muoversi.
Poi si spogliò e l’altro uomo la prese da dietro e la inizio a sbattere mentre con la bocca continuava a massaggiare il pene dell’altra persona.
La rabbia nello scoprire mia moglie prostituta.
Qualcosa dentro di me stava cambiando, la rabbia, il dolore, la gelosia si mescolavano in un modo strano. E poi, contro ogni logica, ho sentito qualcosa che non avrei mai immaginato: eccitazione. L’idea che altri uomini la toccassero, la facessero godere, mi sconvolgeva. Mi sentivo tradito, umiliato, ma c’era anche qualcosa di bello che mi faceva restare lì, a guardare.
Notai inoltre che c’erano dei soldi accanto al letto, capii quindi che mia moglie era una prostituta, cosa strana in quanto abbiamo entrambi un bel lavoro e stiamo parecchio bene economicamente, infatti nei suoi occhi vedevo gioia, gusto e piacere.
A mia moglie piaceva quello che stava facendo, forse non voleva nemmeno fare la prostituta, forse lo faceva perché si sentiva desiderata o forse perché voleva provare nuove sensazioni, proprio come quelle che stava facendo provare a me in quel momento.
Quella notte, quando sono tornato a casa, non ho detto niente. Silvia è tornata tardi, come sempre e si è infilata nel letto accanto a me. Io ero sveglio, il cuore ancora in tumulto, non potevo credere di avere una moglie prostituta così ho finto di dormire. Eppure, mentre lei dormiva serena, io non riuscivo a smettere di pensare a quello che avevo visto.
Il venerdì successivo, l’ho seguita di nuovo. Sapevo cosa aspettarmi, ormai avevo ben chiaro che avessi una moglie prostituta, eppure, quella stessa miscela di rabbia e desiderio mi ha travolto di nuovo. Stavolta sono rimasto più a lungo, nascosto dietro quella porta socchiusa, guardando tutto mentre mi toccavo.
Non capisco perché, ma non posso più farne a meno, è come se il sapere mia moglie prostituta mi piacesse, forse è così.
Ogni volta che la vedo con altri uomini, la desidero di più.
Non le ho mai detto di sapere la verità. Forse perché ho paura che, una volta affrontata, tutto questo svanisca. Forse perché in fondo, mi piace così; sapere che Silvia è una prostituta. È un gioco proibito, un segreto che solo io conosco. E ogni venerdì sera, la seguo ancora, senza mai farmi vedere. E ogni volta, la guardo, in silenzio, lasciandomi travolgere da quella strana e unica eccitazione.
So che forse è sbagliato, ma non riesco a fermarmi.