Sono il tuo schiavo al telefono

“Sono il tuo schiavo al telefono Sara.” Questo è quello che le ho detto mentre eravamo al telefono erotico e lei mi diceva quello che dovevo fare.

Vi racconto come sono diventato lo schiavo al telefono di Sara

Era una sera di qualche mese fa, e me la ricordo ancora bene. Ero uscito con i soliti amici in discoteca. Non avevo grandi aspettative per la serata, sai come vanno queste cose. Ci vai più per passare il tempo che per altro. Stavamo ballando quando, ad un certo punto, la vedo. Sara. Capelli lunghi, neri, e uno sguardo che trasmetteva sicurezza a chilometri di distanza. Lei non era come le altre ragazze lì dentro. Non era quella che balla e aspetta di essere notata; no, lei sembrava avere il controllo della pista, quasi fosse una regina e tutti noi suoi sudditi inconsapevoli.

Non so nemmeno come sia successo, ma ad un certo punto ci siamo ritrovati a ballare insieme. Non ho avuto bisogno di dirle nulla, era come se tutto fosse già chiaro. E mentre ballavamo, capivo che aveva un’energia diversa, quella che senti subito, ma che non sai spiegare. Dopo qualche ora e parecchi drink, mi faccio coraggio e le chiedo il numero. Lei sorride, mi guarda e senza dire una parola, prende il mio telefono e si inserisce nei contatti come “Sara – Mistress al telefono“. Mi ha fatto ridere, ma poi mi sono reso conto che forse non stava scherzando affatto.

Da lì, abbiamo iniziato a sentirci spesso e ti giuro che non era come con le altre ragazze con cui ero uscito. Lei voleva avere il controllo su tutto.

sono il tuo schiavo ubbibiente

Sono il tuo schiavo e voglio che mi porti al guinzaio

La prima volta che siamo usciti ci siamo visti al parco e passeggiando mi disse che avrebbe voluto portarmi a spasso legato a guinzzaio proprio come si fa coi cani al parco.

Io ero sbalordito, non credevo a quelle che mi aveva detto ma non so perché questa cosa mi intrigava cosi abbiamo continuato a sentirci telefonicamente.

Un giorno, ero curioso di capire cosa facesse di lavoro. Lei me lo aveva sempre detto in modo vago, “Lavoro in un call center”, diceva. Non mi sembrava una cosa così speciale, finché non le ho chiesto di più, e lì mi ha spiegato meglio. Mi ha detto che non era una semplice operatrice “Io non vendo contratti telefonici, Roberto,” mi ha detto con quel suo sorrisetto sicuro. “Le persone effettuano chiamate erotiche alla mio numero perché io dica loro quello che devono fare.”

Sono rimasto senza parole per qualche secondo. Non perché non me l’aspettassi, ma perché il modo in cui me l’ha detto, con quella sua solita sicurezza, mi ha lasciato di stucco.

La mia prima volta da schiavo al telefono erotico

Quando tornai a casa lei mi chiamò e la sua voce era molto più decisa e attraente, mi disse “ora vai in bagno e togliti i pantaloni”.
Così feci, poi continuò “adesso inizia a masturbarti ma non troppo velocemente, te lo dirò io quando puoi aumentare”.

Io stavo impazzendo, non capivo cosa stesse succedendo e perché lo stessi facendo, ma avrei voluto andare avanti per sempre, non avrei mai immaginato che una linea erotica potesse farmi un effetto così bello.

Da quel momento abbiamo iniziato a vederci sempre meno ma a sentirci praticamente tutti i giorni e la cosa mi piace un sacco.
In questo modo posso stare più tempo insieme a Sara e senza la sua voce non è più la stessa cosa il sesso.

La chiamo quando sono al lavoro, sto in silenzio e lei mi dice quello che devo fare mentre sono in bagno, oppure la chiamo mentre sono in auto, una volta ho  telefonato al telefono erotico di Sara mentre ero a una riunione con dei clienti, insomma sono diventato lo schiavo di Sara e non ne posso più fare a meno.

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